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Descrizione:
Scritta in francese durante il suo esilio in Olanda e tradotta in inglese da Nicholas Tindal, l’opera di de Rapin non tardò a divenire la storia d’Inghilterra più letta e diffusa della prima metà del secolo. Egli informa fin da subito i lettori che nel raccontare questo strano evento seguirà le fonti francesi e borgognone, senza per questo garantire la veridicità delle loro affermazioni, e per compensare queste lacune ricorrerà pertanto ad autori inglesi quali Thomas Rymer, John Stow ed Edward Hall, con una disponibilità di materiale documentario tale da consentirgli l’accesso a informazioni ancora ignorate.
Oltre alle fonti francesi e a Monstrelet ‒ unico cronista a suo dire degno di fede, sia in quanto diretto testimone degli eventi, sia perché non si pronuncia mai sull’ispirazione della Pulzella ‒ principale punto di riferimento per de Rapin fu il Foedera di Thomas Rymer, pubblicato in più volumi a partire da 1704 e utilizzato da tutti gli storici inglesi che, in seguito, si avventurarono nella riscrittura della vicenda di Giovanna d’Arco. Nell’ampia prefazione, Tindal precisa che il Foedera non soltanto costituì per de Rapin un forte incentivo a continuare ed ampliare il progetto della sua History, ma contribuì anche a rimuovere le obiezioni di un pubblico inevitabilmente prevenuto nei confronti di un francese che si accingeva a riscrivere la storia della loro nazione.
L’ampio utilizzo delle fonti aveva inoltre permesso a de Rapin di mettere a confronto i fatti evitando quelle parzialità che spesso, a suo avviso, pregiudicavano l’attendibilità della storiografia, mentre la sua fede protestante e il suo spirito anticlericale lo orientarono verso una prospettiva più razionale, destinata a fare scuola tra gli autori che seguirono.
L’autore si approccia alla vicenda di Giovanna d’Arco definendola “une révolution la plus étrange, & la plus impévuë dont aucune Hiʃtoire ait jamais fait mention” (Rapin Thoyras, Histoire d’Angleterre, 1727, p. 50), ma non nasconde il suo scetticismo su tutto ciò che poteva contribuire ad alimentare false credenze e superstizioni: la profezia di Maria d’Avignone relativa alla vergine in armi che avrebbe portato salvezza alla Francia basta a persuadere la corte e il Delfino del fatto che l’ispirazione della Pulzella fosse di natura divina; in modo analogo, il verdetto positivo dei teologi di Poitiers, del quale però lo storico dichiara di ignorare le motivazioni, contribuisce ad accrescere tale convinzione. Per de Rapin, invece, Giovanna è innanzitutto la serva di un’osteria abituata alla fatica e a mansioni normalmente poco gradite alle altre ragazze descritta da Monstrelet, ma comunque dotata di un coraggio e di una tenacia ammirevoli e non comuni in una donna. I documenti contenuti nel Foedera di Thomas Rymer confermano le notizie relative ad un esercito inglese terrorizzato di fronte alla contadina guerriera, mentre la decisione di Carlo di farsi incoronare a Reims è il risultato delle doti persuasive di Giovanna d’Arco e della capacità dei francesi di trarre vantaggio dalla confusione che regnava tra gli eserciti avversari. L’esito disastroso della battaglia Patay non fa che provocare altro panico tra gli inglesi, ma questo non impedisce a de Rapin di mettere ancora una volta in discussione l’impianto leggendario e meraviglioso che ruota attorno all’eroina francese, rifiutando tutte le interpretazioni che possano indurre a classificarla tra le sante o le streghe: forse, commenta lo storico, nessuna di esse è da ritenersi giusta, ma resta comunque valida l’ipotesi dello stratagemma ideato per risollevare i soldati del Delfino. Tuttavia, lo storico si riserva di approfondire la questione della missione di Giovanna nella Dissertation sur la Pucelle d’Orléans, con la quale chiude il capitolo dedicato al regno di Enrico VI e necessaria nella misura in cui gli scrittori precedenti non hanno saputo lasciare sufficiente libertà di opinione sull’argomento. La dissertazione riporta intere parti della cronaca di Monstrelet e, per la prima volta, rende noto ai lettori un estratto degli interrogatori del processo di condanna, comprensivo delle risposte della Pulzella alle domande dei giudici. De Rapin aggiunge poi una lunga serie di considerazioni morali e politiche in merito al ruolo da lei svolto nelle imprese militari, all’effettivo compimento della sua missione, nonché alla possibilità che Dio possa servirsi di esseri umani per realizzare i suoi disegni, soprattutto se in relazione ad una guerra tra due nazioni poste sullo stesso piano e ad un sovrano, Carlo VII, non certo miglior cristiano di qualsiasi altro inglese.
Come anche altri scrittori del suo secolo, de Rapin non accenna al tentativo di Giovanna di far credere di essere incinta e giustifica la sua abiura con la paura del fuoco, ma spiega le ragioni della ritrattazione con il tentativo dei giudici di verificare se la sua ammissione di colpevolezza fosse sincera, lasciando nuovamente degli abiti maschili nella sua cella, inducendola così a indossarli di nuovo. Lo storico non può infine esimersi da una riflessione sul crudele trattamento riservato a Giovanna dagli inglesi, i quali non esitarono a condannarla come eretica, scismatica e strega; ma neppure il suo giudizio sulla riabilitazione è positivo: se il primo verdetto aveva trovato il suo fondamento soltanto nel desiderio di infamare la sua memoria, la sentenza di riabilitazione rispondeva esclusivamente alla necessità dei suoi difensori di trarre vantaggio dal fatto che Giovanna fosse dichiarata innocente.





Autore: Paul de Rapin de Thoyras (1661 –1725)

Datazione: 1724-1736

Ed. moderne: Histoire d’Angleterre par Mr De Rapin Thoyras. Tome Quatrième, Contenant ce qui s’est paʃʃé de plis remarquable dans ce Royaume, depuis le commencemente du Règne de Henry VI. juʃqu’à la fin du Règne de Henri VII. A La Haye, Chez Alexandre de Rogissart. 1727.
https://books.google.it/books?id=LkWDKlCrAhgC&printsec=frontcover&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false
Riferimenti a Giovanna d’Arco: pp. 50-62; pp. 155-174.

The History of England, Written in French by Mr. Rapin de Thoyras. Tranʃlated into English, with Additional Notes, by N. Tindal, M.A. Rector of Alverʃtoke in Hampsʃhire, and Chaplain to the Royal Hoʃpital at Greenwich. The Third Edition. Vol. I. London: Printed for John and Paul Knapton, at the Crown in Ludgate-Street. 1743.
https://books.google.it/books?id=d29ZAAAAYAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false
Riferimenti a Giovanna d’Arco: pp. 549-554; pp. 589-594.

Nazione: Francia

Parole chiave

  • Storiografia, Paul de Rapin de Thoyras