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Descrizione: Pubblicata nel 1755, La Pucelle d’Orléans di Voltaire divenne l’opera più letta e diffusa del secolo dei Lumi, scatenando un putiferio letterario tale da condizionare la ricezione del mito di Giovanna d’Arco durante i secoli successivi. Messo in circolazione in una lunga serie di edizioni clandestine che continuarono a circolare fino alla metà dell’Ottocento, il poema fu bruciato a Ginevra e condannato dalla Corte di Roma il 20 gennaio 1757, a causa del trattamento licenzioso riservato alla guerriera senza macchia della tradizione storia francese. Tuttavia, lo scopo di Voltaire non era tanto quello di oltraggiare la protagonista, quanto ridicolizzare le convenzioni dell’epica italiana rinascimentale per denunciare la corruzione, l’ipocrisia e l’ideologia bigotta della monarchia e della Chiesa, che avevano fatto della castità di Giovanna un fattore determinante per il suo ruolo di salvatrice della nazione, ma nelle quali Voltaire rintracciava le principali cause delle ingiustizie e delle intolleranze del suo tempo. Egli aveva voluto inoltre contestare lo spirito troppo serioso con il quale Chapelain aveva trattato l’argomento nella sua Pucelle, dando vita a un rocambolesco e fantasmagorico intreccio di avventure cruenti e galanti poco rispettose dei fatti storici, e dove i protagonisti si scontrano continuamente con i personaggi e le situazioni più irreali e grotteschi, in uno scenario di guerra, duelli, discese agli inferi e viaggi semi-allegorici, sanguinosi scontri tra soldati inglesi e francesi e simbolici duelli tra i rispettivi patroni delle due nazioni, Saint Denis e Saint George. Il poema si apre con gli idilli amorosi di Carlo e della sua dolce amante Agnès Sorel, completamente dimentichi della disastrosa situazione della Francia quasi del tutto dominata dagli inglesi. Intanto, in Paradiso, Saint Denis, sconvolto dagli orrori perpetrati dai britannici e indignato del disinteresse di Carlo, decide di intervenire e si presenta a Dunois, La Hire, Richemont e Xantrailles, i quali si lamentano della sorte del regno. Saint Denis vuole trovare una Pulzella della quale potersi servire per liberare la patria oppressa, ma, ahimé, le vergini sono ormai una merce rara tra i francesi: l’unica rimasta è Giovanna, la figlia di un monaco di Domrémy che lavora come cameriera in un’osteria e che sotto la sua gonna porta “Tout le destin d’Angleterre et de France” (Voltaire, "La Pucelle d'Orléans”, in Oeuvres de M. de Voltaire, t. XI,  1775, p. 26). Denis giunge appena in tempo, poiché un frate francescano di nome Grisbourdon ed un mulattiere hanno addormentato la Pulzella e stanno per attentare alla sua virtù. Il Santo la sveglia e la esorta alla sua nuova missione, che la fanciulla, “étonnée, ouvrant un large bec”, dopo un attimo di perplessità accetta di buon grado: “Jeanne ſentit dans le fond de ſon coeur / Tous les élans d’une ſublime ardeur. / Non, ce n’eſt plus Jeanne la chambrière; / C’eſt un héros, c’eſt une âme guerrière” (Ibid., p. 30). Dopo averla armata di tutto punto, un asino alato giunge a farle da destriero ed insieme a Denis vola dal Delfino, inseguita da Grisbourdon che incede a cavallo del mulattiere appena trasformato in mulo. Le parole di Saint-Denis riescono ad infiammare il principe, il quale decide di dare ascolto all’augusta amazzone che vendicherà la Francia, lasciando Agnès sola e sconsolata. Carlo vuole comunque una prova della santità di Giovanna, la quale propone che vengano sondati i suoi misteri femminili. Ciò costituisce per lui la migliore prova dell’onestà della fanciulla, ma non esita a chiederle, come ulteriore verifica, un resoconto della notte da lui trascorsa con la sua amante: “Rien du tout”, è la risposta di Giovanna, “Miracle!” (Ibid., p. 37), grida il Delfino, inginocchiandosi di fronte a lei. Nei canti successivi sono gli altri personaggi a rubare la scena a Giovanna con le loro disavventure: Agnès, gelosa dell’influenza suscitata da quest’ultima su Carlo, indossa di nascosto l’armatura della Pulzella e gli abiti che lei stessa aveva prima rubato al soldato inglese Chandos e parte per raggiungere il suo amato. La sua fedeltà al principe è però messa a dura prova dalle violenze dei soldati inglesi, di Chandos, del suo cappellano e del suo paggio Monrose, tutti quanti rapiti dalle grazie dell’amante del Delfino. Salvata in extremis da Giovanna viene infine ritrovata da Carlo, ignaro tuttavia che Agnès è stata ormai stata sedotta da Monrose. L’altro protagonista del poema è Dunois, innamorato della Pulzella e da lei pudicamente ricambiato, ma consapevole che la sorte del regno di Francia dipende dal suo “gioiello nascosto”, da quel prezioso fiore che nessuno può cogliere anzitempo e senza le più nefaste conseguenze. Dunois combatte alternativamente fianco a fianco di Carlo e dell’eroina fino alla fine del poema; insieme a lei affronta le insidie del negromante Ermafrodito, donna di notte e uomo di giorno, che li condanna all’impalatura dopo il loro rifiuto di concedersi a lui; quindi si ritrova coinvolto nella vicenda della povera Dorotea, innamorata di La Trimouille e condannata al rogo per adulterio dallo zio arcivescovo che le aveva usato violenza. Dunois la salva e la aiuta a ritrovare La Trimouille, per poi proteggere la Pulzella dall’ultimo tentativo di violenza di Chandos. Anche Giovanna, come le altre protagoniste femminili, subisce continuamente approcci più o meno licenziosi dai più svariati personaggi, compreso dal suo asino; tant’è che la liberazione della Francia dagli inglesi si rivela un’impresa assai meno ardua rispetto a quella di mantenere il più a lungo possibile la sua verginità. Dopo Grisbourdon ed Ermafrodito è Chandos che attenta alla sua virtù, ma viene miracolosamente salvata da Saint Denis, il quale aveva inizialmente provveduto a proteggerla anche dalle pericolose attenzioni di Duonois e dell’asino. Giovanna dà infine prova della sua virtù resistendo coraggiosamente alla sua ultima tentazione: Grisbourdon, dagli inferi, vuol farla cadere nel peccato e chiede aiuto a Belzebù. Questi si impossessa subito dell’animale, che, in ginocchio, le si propone. Giovanna sta quasi per cedere ma poi, insieme a Dunois, mette in fuga l’asino e si prepara allo scontro definitivo con gli avversari. L’ultimo canto mette in scena la sconfitta degli inglesi, il trionfale ingresso di Carlo a Oréans e la sospirata unione tra la Pulzella e Dunois, mentre il monaco Lourdis, inviato da Saint Denis in aiuto ai Francesi, proclama orgogliosamente: “Anglais! elle eſt Pucelle!” (Ibid., p. 351).

Autore: Voltaire (François-Marie Arouet, 1694-1778)

Datazione: 1755

Ed. moderne: “La Pucelle d’Orléans, Poëme, suivie su temple du gout, &c.”, in Oeuvres de M. de Voltaire, t. XI, A Genève: Cramer et Bardin, 1775.
http://babel.hathitrust.org/cgi/pt?id=njp.32101075726990;view=1up;seq=7

La Pucelle, poeme en XXI chants, avec les notes et les variantes. Ed. conforme a l’originale puliée en 1784
, 2 vol., De l’Imprimerie de la société littéraire-typographique, 1789.
http://babel.hathitrust.org/cgi/pt?id=nyp.33433075802722;view=1up;seq=23
La Pucelle d’Orléans. Nouvelle édition. Paris, chez les marchands de Nouveautés. 1832.
http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k5496400p

La Pucelle, The Maid of Orléans: An Heroic-Comical Poem in Twenty-One Cantos by Arouet De Voltaire: a New And Complete Translation Into English verse Revised Corrected And Augmented From the Earlier English Translation of W. H. Ireland And the One Attributed to Lady Charleville With The Variants now For The First Time Translated by Ernest Dowson: in Two Volumes: Volume One
. London: Printed fr the Lutetian Society, 1899.
https://archive.org/stream/lapucellemaidor00dowsgoog#page/n13/mode/2up
Volume Two:
https://archive.org/stream/lapucellemaidor00voltgoog#page/n7/mode/2up

Voltaire, La Pucelle d’Orléans, Poème divisé en vingt-et-un chants et précédé de la préface de Dom Apuleius Risorius. Nouvelle Édition avec toutes les variantes, les notices et les notes des principaux Éditeurs et commentateurs. Paris, Garnier Frères, Libraires-Éditeurs, 1832.
http://babel.hathitrust.org/cgi/pt?id=uc1.b4771881;view=1up;seq=7

Nazione: Francia

Parole chiave

  • Poema eroicomico, Voltaire
Illustrazione per La Pucelle di Voltaire, canto II, Jean-Michel Moreau Le Jeune.
http://brynmawrcollections.org/home/exhibits/show/beyondthetext/voltaire/lapucelle2