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Descrizione: Come Tobias Smollett, anche Oliver Goldsmith aveva scritto la sua History su commissione e, come lui, era indebitato con quella che poi divenne la migliore composizione storica del secolo, la History of England di David Hume (1754-1761). Malgrado ciò, pur dichiarando di aver consultato anche altri autori come Paul de Rapin, Thomas Carte e Smollett, anche Goldsmith non rivendica nessun tipo di ricerca storica, avendo come unico scopo “not to add to our hiſtorical knowledge but to contract it” (O. Goldsmith, The History of England, 1771, vol I, p. vi). Nella sua prefazione, egli sottolinea infatti che la sua opera era stata concepita per coloro che avessero necessitato di materiale per i loro studi o per chi avesse voluto riportare alla memoria gli avvenimenti del passato, nella consapevolezza che un abridgement, per sua natura, implicasse comunque l’imperfezione, dovendo spesso sacrificare la riflessione e l’interesse per lasciare il posto ai fatti e alla brevità.
Complessivamente, Goldsmith si attiene all’erudizione, all’eleganza e alla profondità dell’opera di Hume, benché non possa accettare tutti i suoi principi, soprattutto il suo atteggiamento talvolta rispettoso, talvolta irriverente nei confronti della religione. Quanto ad originalità di contenuto e di opinione, egli non si distingue dal filosofo scozzese, ma si conforma spesso al suo racconto o addirittura ne riprende intere parti: anche per Goldsmith, Giovanna è la serva in un’osteria dalla vita irreprensibile che, mossa a compassione dalla sorte della Francia, inizia a scambiare i suoi impulsi emotivi per ispirazione celeste. Anche secondo Goldsmith, una serie di eventi miracolosi predispongono le menti del popolo e della corte ad accoglierla favorevolmente, così che i dotti prelati di Poitiers la dichiarano inviata dal cielo, sopraffatti dalla credulità del tempo o semplicemente desiderosi di assecondare quell’utile impostura. Inoltre, lo scrittore non nasconde il terrore delle truppe britanniche di fronte al nuovo leader dei francesi, così come sono per lui evidenti il contributo di Giovanna al rovesciamento delle sorti della guerra ed il coraggio da lei mostrato durante il corso del processo. Tuttavia, per tutto il resto della narrazione, raramente lo storico si mostra capace di riflessioni autonome e soltanto al termine esprime liberamente la sua condanna per la causa inglese:
“[…] Superſtition adds virulence to the natural cruelty of mankind; and this cruel ſentence ſerved only to enflame the hatred between the contending powers, without mending the cauſe of the invaders” (Ibid., p. 209).


Autore: Oliver Goldsmith (1728-1774)

Datazione: 1771

Ed. moderne: The History of England, From The Earliest Times to The Death of George II. By Dr. Goldsmith. A Continuation From The Commencement of The Reign of George II. To The Peace of Amiens, in 1802. By The Rev. Manley Wood, A. M. of Exeter College, Oxon. In Two Volumes. Vol. I. Boston: Published by Chester Stebbins, 1814.
https://archive.org/stream/historyofengland001gold#page/n3/mode/2up
Riferimenti a Giovanna d’Arco: pp. 301-306.
https://archive.org/stream/historyofengland001gold#page/300/mode/2up

Goldsmith’s History of England. From The Invasion Julius Caesae to The Death of George II. With a Continuation to the Present Time Also a Dictionary Biographical, Historical, etc. 36th Edition, Revised. By W. C. Taylor, LL.D. Paris, Baudry’s European Library, 1844.
https://books.google.it/books?id=FaArAAAAMAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false
Riferimenti a Giovanna d’Arco: pp. 133-134.

Nazione: Inghilterra

Parole chiave

  • Romanzo storico, Oliver Goldsmith