Opera: Crave

Traduzione: Barbara Nativi

Data debutto: 23/05/2001

Luogo debutto: Teatro della Limonaia, Sesto Fiorentino

Regia: Barbara Nativi

Compagnia/Produzione: Laboratorio Nove

Interpreti e team creativo
con Angela Antonini, Sandra Garuglieri, Frederik Neuwahl, Silvano Panichi
scene Dimitri Milopulos
musiche Marco Baraldi
video Giovanni Pasquini

Descrizione:

«Crave è un testo sulla liberazione»: queste le parole di Barbara Nativi, nelle Note che accompagnano il debutto italiano del penultimo testo di Sarah Kane, dopo un percorso iniziato nell'estate del 2000 con la presentazione di un primo studio al festival di Radicondoli (SI), proseguito durante Intercity nello stesso anno e con un'anteprima alla Limonaia nel maggio del 2001.
Lo spettacolo si articola in due momenti distinti: il pubblico viene inizialmente diviso in gruppi e accompagnato ad assistere ai monologhi (recitati tradizionalmente oppure riportati a schermo, scritti in diretta così come rievocati, ma non pronunciati) dei singoli personaggi, rinchiusi in quattro spazi diversi l'uno dall'altro, sempre in grado però di amplificare la sensazione di invasione voyeuristica da parte degli spettatori. In seguito, i quattro attori e il pubblico si ritrovano in sala, dove A, B, C e M ripercorrono l'intero testo di Crave seduti in riga dietro a una scrivania di legno; alle spalle, vengono proiettate immagini degli attori stessi, nelle medesime posizioni, filmate e riprodotte in asincronia rispetto a quanto accade in scena.
Qui, in una sorta di conferenza stampa simmetrica, equilibrata, i personaggi si pongono sullo stesso piano rispetto agli spettatori-ascoltatori: tutti si assumono la responsabilità di un testo privo di trama, una «partitura musicale», come la descrive sempre Nativi, nella quale non solo le parole, ma anche quello che le separa e dà loro significato - i silenzi, le attese - svolge un ruolo nella costruzione di un senso non univoco, ma plasmato da coloro che sono chiamati a partecipare all'evento teatrale.
Una produzione che non eccede nello psicologismo né nell'estremismo a volte ormai didascalico della ricerca teatrale, ma che, lasciando spazio tanto agli interpreti quanto al pubblico di scavare nella profondità nel testo, produce un effetto di toccante rivelazione del potere creativo dell'atto teatrale.

Contributi critici scelti
Patalogo n. 24, p. 59
"Fame di Sarah Kane (regia di Barbara Nativi) dal 24 al 27 maggio in anteprima al Teatro della Limonaia", Redazione Nove da Firenze (17 maggio 2001) https://bit.ly/2NO5sqA