Opera: 4.48 Psychosis

Data debutto: 02/10/2001

Luogo debutto: Teatro Out Off, Milano (Festival Oltre 90)

Ideazione/Drammaturgia: Ideazione Renzo Martinelli
Partitura Federica Fracassi

Regia: Renzo Martinelli

Compagnia/Produzione: Teatro Aperto in collaborazione con C.S. Leoncavallo e Xing

Interpreti e team creativo
con Giada Balestrini, Federica Fracassi, Monica Parmagnani
microfoni e speaker Giuseppe Ielasi, Beppe Sordi, Valerio Tricoli
costruzioni sonore Renato Rinaldi
materie Paola Bassani, Enzo Contini

Tournée/Riprese
Teatri di Vita, Bologna (5-7 aprile 2002, all'interno della rassegna "Dedicato a Sarah Kane")
CRT Teatro dell'Arte, Milano (17-21 aprile 2002)

Descrizione: Primo, pionieristico esempio di adattamento radicale, Sinfonia per corpi soli viene presentato a Milano dal collettivo di Teatro Aperto a soli pochi giorni di distanza dal primo allestimento integrale di 4.48 Psychosis nel nostro paese. Diretto da Renzo Martinelli, lo spettacolo si avvale della drammaturgia originale di Federica Fracassi ed è una delle quattro produzioni italiane grazie alle quali la drammaturgia di Sarah Kane si aggiudica il Premio Ubu 2002 per Miglior Novità Straniera.
Nell'adattamento di Teatro Aperto, espressamente concepito come un “omaggio a Sarah Kane”,  4.48 Psychosis  viene restituito in forma di palinsesto e di eco, effetto, quest’ultimo, intensificato dalla presenza in scena di tre attrici che danno un’impronta collettiva all’Io femminile di cui si fanno carico. Giada Balestrini, Federica Fracassi e Monica Parmagnani prestano le loro voci e i loro corpi alla realizzazione congiunta del “personaggio” di Sarah Kane, offrendo la loro versione del suo testo-testamento. Lo spettacolo alterna frammenti di azione, durante i quali a turno le attrici si spostano al centro della scena per dar vita a brevi sketch, a momenti in cui le tre “Sarah” tornano a occupare i propri lettini metallici lungo la parete di una stanza che evoca un reparto ospedaliero o il braccio di un carcere, e trascorrono lunghi periodi in pausa, chiuse nel proprio spazio individuale.
Ad accentuare l’aspetto polifonico di 4.48 Psychosis, nei loro interventi le tre Sarah danno voce a un numero maggiore di interlocutori rispetto a quelli esplicitati negli scambi tra medico e paziente, restituendo in forma dialogica anche i molti discorsi che Kane si diverte a citare, intersecare e, non di rado, parodiare. In questi momenti dello spettacolo balzano in primo piano le dinamiche di genere che sottendono la contrapposizione tra il soggetto dell’enunciazione e uno “you” che, in questa versione, assume le sembianze maschili e fortemente caricaturali di una mini-troupe di pupi siciliani manovrati dalle attrici stesse. Un ulteriore, suggestivo livello di dialogo che si stabilisce in scena è quello tra corpo umano e sue repliche meccaniche o tecnologiche, grazie alla sofisticata sperimentazione con varie forme e fonti di sonorità e all’originalissimo habitat scenico ideato da Renzo Martinelli. 

Contributi critici scelti
Recensioni:
Sara Chiappori, "Sinfonia per corpi soli. Omaggio a Sarah Kane", ateatro 22.2, 27 ottobre 2001
Laura Frigerio, "All'Out Off 'sinfonia' per un omaggio a Sarah Kane", Corriere della Sera, 2 ottobre 2001
Massimo Marino, "Un ronzio che mina il cosmo", www.tuttoteatro.com 3:14, 6 aprile 2002 https://bit.ly/2wMiIkZ
Renato Palazzi, "Sinfonia per un suicidio", Il Sole 24 Ore, 7 ottobre 2001

Altri riferimenti:
Oliviero Ponte di Pino, "4 punti per 4:48. Intorno a tre spettacoli ispirati a 4:48 Psychosis di Sarah Kane", ateatro 33:4 (2002) https://bit.ly/2MP8dIJ
Federica Fracassi, "Spinti nel suo vuoto, siamo rimasti sul baratro", Corriere della Sera, supplemento La Lettura, 3 febbraio 2019, p. 42 (testimonianza dell'attrice inserita nella retrospettiva dedicata a Sarah Kane nel ventennale della morte)
Sara Soncini, Le metamorfosi di Sarah Kane: 4.48 Psychosis sulle scene italiane, Pisa, Pisa University Press, 2020, pp. 75-78