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Descrizione:
Poeta, critico letterario e filosofo inglese, figura principale della Lake School e fondatore, insieme a William Wordsworth, del movimento romantico inglese. Lettore e divulgatore della Divina Commedia.

Il soggiorno di Coleridge a Malta e in Sicilia (1804–1806) è accompagnato da 'Dante & a Dictionary' (CL ii 1059, 8 Feb 1804), ricevuti rispettivamente dai Wordsworth e dai Beaumont. Durante questo periodo l’autore acquisisce familiarità con la lingua italiana e i maestri del Trecento e del Rinascimento. Oltre alla Commedia, adesso accessibile anche nella versione originale, Coleridge esplora Rime, Convivio, Vita nuova e De vulgari eloquentia, includendo in Biographia Literaria riflessioni poetiche ispirate dalle sue letture. Nell’ottobre del 1817 l’incontro con Henry Francis Cary presso la spiaggia di Littlehampton porta Coleridge a confrontarsi con la versione del 1814 di The Vision of Dante. Nell’autunno dello stesso anno, il poeta inglese si propone di promuovere il Dante di Cary in due letture sulla Commedia (CL iv 1081, 6 Nov 1817).

Le Lectures
Seppur non siano sopravvissute tracce scritte della prima lecture (Lecture X, 27 febbraio 1818), la testimonianza di Henry Crabb Robinson conferma che fu 'one of his very best' (Robinson i 1938: 220). L’11 marzo del 1819 Coleridge propone un intervento simile nella sua Lecture V, dal titolo DANTE and the Age of DANTE. Si tratta di una versione rivista e ampliata della prima, durante la quale Coleridge illustra un confronto tra Milton e Dante e recita passi della Commedia dalla traduzione di Cary. Coleridge definisce la dizione di Cary ‘dantesca’ ed esalta l’uso del verso sciolto, capace di riflettere adeguatamente l’originale in terza rima. Esistono poche informazioni sulle circostanze di questa lecture, i cui appunti non furono mai pubblicati in vita dal poeta. È possibile tuttavia stimarne la risonanza sulla base del successo commerciale che The Vision riscontrò subito dopo. Secondo il resoconto del figlio di Cary: 'The effect of [Coleridge’s] commendation [...] was no other than might have been expected. The work, which had been published four years, but had remained in utter obscurity, was at once eagerly sought after. About a thousand copies of the first edition, that remained on hand, were immediately disposed of; in less than three months a new edition was called for. The Edinburgh and Quarterly Reviews re-echoed the praises that had been sounded by Coleridge, and henceforth the claims of the translator of Dante to literary distinction were universally admitted.' (Cary ii 1847: 28). 

Nelle lectures il poeta inglese recupera e importa in Inghilterra un’antica tradizione iniziata a Firenze nel 1373 da Giovanni Boccaccio, riscoprendo il valore culturale del poema dantesco e collocandolo nell’episteme medievale. Egli esplora le implicazioni teologiche e filosofiche e si sofferma sull’importanza del ruolo della scolastica, definendo la Commedia un sistema di verità morali, politiche e teologiche in cui si risolvono questioni laiche e divine (LL ii: 400). 

Lo studio consapevole che Coleridge conduce sulla Commedia si distingue dalle letture dell’epoca. Un appunto s’impone, dunque, sull’approccio adottato dai suoi contemporanei fino a questo momento. I romantici, occupati nel riflettere le proprie necessità letterarie, manipolano il profilo di Dante senza riuscire a cogliere l’autore nella sua pienezza. Quanto più la presenza dantesca sembra emergere dalle loro opere, tanto più rimane solo  un’immagine distorta del poeta italiano; si parlerà dunque di appropriazione piuttosto che di influenza, di ‘Byronic Dante’ piuttosto che di Dante Alighieri. L’interesse primario di Coleridge nel leggere Dante, invece, è quello di definire il principio, l'alba della letteratura moderna europea (CN ii 3203). Questo approccio è di particolare rilevanza in Inghilterra, dove Geoffrey Chaucer, padre della letteratura inglese, è ricordato da Lydgate (I 1967: 9) come colui che ha scritto 'Dante in Inglissh'. Analoghe preoccupazioni nel definire l’origine della letteratura inducono Coleridge, in Biographia Literaria (1817), ad attribuire a Dante il ruolo di precursore all’interno della scena letteraria moderna. Il 'sublime Dante', argomenta Coleridge, è il predecessore della purezza e universalità linguistica in poesia (BL ii 30). Nel 1978 T.S. Eliot confermerà: 'The Italian of Dante is somehow our language from the moment we begin to try to read it; and the lessons of craft, of speech and of exploration of sensibility are lessons which any European can take to heart and try to apply in his own tongue.' (Eliot 1978: 135).

Le intuizioni critiche di Coleridge anticipano il pensiero di Benedetto Croce e di Erich Auerbach, il quale, oltre un secolo più tardi, definisce la Commedia come un poema didascalico enciclopedico (Auerbach 1982: 181). Non sorprenderà, dunque, che Samuel Taylor Coleridge, nel ruolo di critico, emerga come 'the greatest' nelle riflessioni di T.S. Eliot (1975: 50). 

 

Bibliografia:
COLERIDGE S.T., 1956-71. Collected Letters of Samuel Taylor Coleridge, ed. E.L. Griggs, 6 vols., Oxford: Clarendon Press.

COLERIDGE S.T.,1983. Biographia Literaria or Biographical Sketches of My Literary Life and Opinions, ed. J. Engell and W.J. Bate, 2 vols., London: Routledge & K. Paul.
COLERIDGE S.T., 1987. Lectures On Literature, ed. R.A. Foakes, 2 vols., London: Routledge & K. Paul. 

AUERBACH E., 1982. Mimesis, Dargestellte Wirklichkeit in der abendländischen Literatur, München: A. Francke.

CARY H., 1847. Memoir of the Rev. Henry Francis Cary, 2 vols., London: Edward Moxon.

ELIOT T.S., 1975. "The Perfect Critic", in Selected Prose of T.S. Eliot, ed. F. Kermode, London: Faber and Faber, 50–58.

ELIOT T.S., 1978. To Criticize the Critic and Other Writings, London: Faber and Faber.

LYDGATE J., 1967. Lydgate’s Fall of Princes, ed. H. Bergen, 4 vols., London: OUP.
RICCARDI S., 2017. "'The first duty of a poet': What Dante Meant to Samuel Taylor Coleridge", in Journeys Through Changing Landscapes, ed. C. Dente and F. Fedi, Pisa: Pisa University Press, 73–86. 
ROBINSON H.C., 1938. On Books and their Writers, ed. E.J. Morley, 3 vols., London: Dent.
 

Autore: Silvia Riccardi

Samuel Taylor Coleridge, in Hogg's Weekly Instructor o The Instructor, 1845-1854, London British Museum