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Descrizione:
Poeta irlandese amico di Byron, HuntRogers. Dopo le Odes of Anacreon (1800), ottenne l’incarico di comporre i testi per un’antologia di musica irlandese, su  melodie di Sir John Stevenson (The Irish Melodies, apparse nel 1807‒1808 e riedite nel 1834). Oltre alla vena antiquaria, Moore seppe abilmente interpretare anche il gusto romantico per l’orientalismo, come testimonia  la sua opera più celebre, Lalla Rookh (1817), in cui la conoscenza diretta di scenari esotici  (Moore ricoprì il ruolo di Admiralty Registrar nelle Bermuda) sfuma nella dimensione fittizia del racconto delle vicissitudini di una principessa persiana. La struttura è quella delle Mille e una notte:  la protagonista della cornice narrativa, infatti, racconta quattro storie d'ispirazione amorosa che culminano in un  lieto fine. Moore fu pure biografo dell’amico Byron e nel 1830, dopo quasi un decennio di dispute legali con Augusta Leigh sulla proprietà delle memorie del defunto poeta, riuscì a pubblicare una bibliografia molto dettagliata. 
La sua conoscenza della Divina Commedia è ampiamente attestata nei diari, mentre in moltissime  poesie, come pure nel  memoriale di Lord Byron, si trovano citazioni e riscritture di passi ed episodi danteschi. 

Bibliografia:
MOORE, T., 1838. Life, Letters and Journals of Lord Byron, London: John Murray.
MOORE, T., 1841. The Poetical Works of Thomas Moore, 10 vols, London: Longman, ix (Satirical and Humorous Poems, The Fudges in England, Miscellaneous).

Autore: Paolo Bugliani

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